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Fatture Elettroniche: domande frequenti e risposte utili!

Cosa è la fatturazione elettronica?

La fatturazione elettronica è un processo digitale che consente agli operatori economici, come imprese, professionisti e titolari di partita IVA, di emettere, trasmettere e ricevere fatture in modo completamente digitale. Questo sistema sostituisce il tradizionale supporto cartaceo, riducendo i costi di stampa, spedizione e conservazione dei documenti. La fatturazione elettronica è quindi uno strumento fondamentale per la modernizzazione del sistema fiscale e per l’incremento della trasparenza nelle transazioni commerciali.

A cosa serve?

Serve a semplificare e velocizzare il processo di fatturazione, garantendo l’efficienza nei rapporti commerciali tra clienti e fornitori. Inoltre, contribuisce a ridurre l’evasione fiscale e a migliorare la gestione del ciclo attivo e passivo delle operazioni aziendali.

A chi è rivolta?

È rivolta a tutti i soggetti titolari di partita IVA che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi, sia nel contesto B2B (Business to Business) sia nel contesto B2C (Business to Consumer). Questo include anche le transazioni con la Pubblica Amministrazione, per la quale la fatturazione elettronica è obbligatoria dal 2014.

Da quando è obbligatoria la fatturazione elettronica? 

L’obbligo di fatturazione elettronica in Italia è entrato in vigore il 1° gennaio 2019, come parte di un ampio sforzo per modernizzare il sistema fiscale e combattere l’evasione fiscale. Questo cambiamento ha segnato una svolta significativa per le aziende e i professionisti, che da quel momento hanno dovuto adattarsi a un nuovo modo di gestire le fatture. l’introduzione di tale obbligo ha rappresentato un passo importante verso la digitalizzazione e l’efficienza del sistema fiscale italiano, con benefici tangibili sia per le imprese che per l’amministrazione fiscale. 

Cosa implica l’obbligo di fatturazione elettronica?

L’obbligo significa che tutte le fatture emesse a seguito di cessioni di beni e prestazioni di servizi tra soggetti residenti o stabiliti in Italia devono essere elettroniche. Questo include sia le operazioni B2B (Business to Business) sia le operazioni B2C (Business to Consumer), nonché le transazioni con la Pubblica Amministrazione.

Come funziona?

Le fatture elettroniche vengono create digitalmente e trasmesse attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate. Il SdI agisce come un intermediario, verificando la correttezza dei dati e consegnando la fattura al destinatario. Questo sistema garantisce che la data di emissione e consegna della fattura sia certa, migliorando l’efficienza nei rapporti commerciali.

Quali sono i vantaggi?

I vantaggi sono molteplici: riduzione dei costi di stampa, spedizione e conservazione dei documenti; processo di contabilizzazione più rapido e meno soggetto a errori; e una maggiore efficienza nei rapporti commerciali. Inoltre, per alcuni soggetti, viene meno l’obbligo di tenere i registri IVA, semplificando ulteriormente gli adempimenti fiscali.

Quali strumenti sono disponibili? 

L’Agenzia delle Entrate fornisce servizi gratuiti per predisporre, trasmettere, ricevere e conservare le fatture elettroniche. È anche possibile utilizzare software e servizi reperibili sul mercato, purché conformi alle specifiche tecniche stabilite.

Chi non è obbligato alla fattura elettronica?

I privati cittadini senza partita IVA non sono obbligati a ricevere fatture elettroniche perché non sono considerati soggetti passivi IVA, cioè non svolgono attività commerciale, artistica o professionale. Di conseguenza, non sono tenuti a emettere fatture per le transazioni effettuate e, allo stesso modo, non sono tenuti a riceverle in forma elettronica quando acquistano beni o servizi.

  • Imprese.
  • Professionisti con partita IVA.
  • Enti pubblici.

Per i privati cittadini, invece, le transazioni vengono generalmente documentate attraverso scontrini fiscali o ricevute, che non necessitano di essere emessi in formato elettronico. Questo sistema semplifica la gestione fiscale per i cittadini che non hanno attività commerciali e riduce il carico amministrativo sia per loro che per l’Agenzia delle Entrate.

L’esclusione dei privati cittadini senza partita IVA dall’obbligo di fatturazione elettronica è una misura che mira a limitare gli oneri burocratici solo a chi svolge attività economiche e ha necessità di documentare e dedurre le proprie operazioni ai fini fiscali.

Si può trasmettere una fattura elettronica a un soggetto non residente in Italia?

La fatturazione elettronica può essere utilizzata anche per le transazioni con soggetti non residenti in Italia. Questo è possibile grazie al sistema di interscambio (SdI) che permette l’invio di fatture elettroniche anche oltre i confini nazionali.

La fattura elettronica verso soggetti non residenti segue le stesse regole tecniche di quelle nazionali, ma con alcune specificità. Ad esempio, nel caso di fatture emesse verso soggetti non stabiliti in Italia, non è necessario che il destinatario sia iscritto al sistema di interscambio italiano. Invece, la fattura può essere inviata direttamente all’indirizzo elettronico del destinatario o attraverso i canali che le parti hanno concordato.

Inoltre, l’emissione di fatture elettroniche verso soggetti esteri può essere vantaggiosa per diverse ragioni:

  • Efficienza: la fattura elettronica riduce i tempi di trasmissione e ricezione, eliminando i ritardi postali.
  • Riduzione dei costi: si eliminano i costi di stampa, spedizione e archiviazione delle fatture cartacee.
  • Sicurezza: le fatture elettroniche sono meno soggette a smarrimenti, danneggiamenti o manipolazioni.
  • Tracciabilità: ogni fattura elettronica è tracciabile e archiviata digitalmente, facilitando la gestione documentale e contabile.
  • Compatibilità internazionale: il formato della fattura elettronica è spesso compatibile con i sistemi di altri paesi, facilitando le transazioni internazionali.

Per questi motivi, la fatturazione elettronica rappresenta uno strumento moderno ed efficiente anche per le transazioni internazionali, contribuendo a semplificare i processi amministrativi e a supportare le imprese nell’espansione dei loro affari a livello globale. Tuttavia, è importante verificare sempre le normative specifiche del paese del destinatario per assicurarsi che la fattura elettronica sia conforme ai requisiti locali.

Come si comporta chi riceve la richiesta di una fattura elettronica da un soggetto non obbligato?

In Italia, la normativa sulla fatturazione elettronica prevede che tutti i soggetti titolari di partita IVA, inclusi esercenti e professionisti, debbano emettere fatture elettroniche per le transazioni effettuate con altri soggetti IVA. Tuttavia, quando un cliente privato, che non è obbligato a ricevere fatture elettroniche, richiede una fattura, l’esercente o il professionista deve comunque emetterla elettronicamente.

Questo obbligo si basa su due principi fondamentali:

  1. Tracciabilità: la fattura elettronica consente all’Agenzia delle Entrate di monitorare le transazioni e contrastare l’evasione fiscale.
  2. Uniformità: mantenere un sistema unico di fatturazione per tutti i soggetti IVA semplifica la gestione contabile e fiscale.

Dopo la richiesta ecco i passaggi:

  • Emissione: emettere la fattura elettronicamente attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), anche se il destinatario è un privato cittadino.
  • Comunicazione: comunicare al cliente che la fattura è stata emessa e trasmessa al sistema SdI.
  • Copia al cliente: fornire al cliente una copia della fattura in formato cartaceo o digitale, a seconda delle preferenze del cliente.

L’obbligo di emettere fatture elettroniche non si limita solo alle transazioni tra soggetti IVA, ma si estende anche alle richieste dei clienti privati. Questo assicura che tutte le transazioni siano documentate e tracciabili, contribuendo all’integrità del sistema fiscale italiano.

Con l’emissione delle fatture elettroniche non vanno più emesse fatture cartacee? 

L’introduzione della fatturazione elettronica in Italia ha segnato un cambiamento significativo nel modo in cui le imprese e i professionisti emettono e gestiscono le fatture. Tuttavia, questo non ha eliminato completamente l’uso delle fatture cartacee. Anche se l’obbligo della fatturazione elettronica richiede che le fatture siano emesse e conservate in formato elettronico, è ancora possibile e talvolta necessario fornire ai clienti una copia della fattura in formato cartaceo o PDF.

Ecco alcuni punti chiave:

  1. Obbligo legale: la legge italiana richiede che le fatture siano emesse elettronicamente e conservate per un periodo di tempo determinato in formato elettronico per garantire la tracciabilità e la verifica fiscale.
  2. Copia per il cliente: nonostante l’obbligo di emettere la fattura elettronicamente, i clienti possono richiedere una copia della fattura in un formato più accessibile, come il cartaceo o il PDF. Questo è particolarmente comune tra i clienti che non sono a loro volta obbligati alla fatturazione elettronica, come i privati cittadini.
  3. Cortesia e servizio: fornire una copia cartacea o in PDF è spesso visto come un gesto di cortesia e buon servizio al cliente, che può preferire avere una copia fisica per la propria contabilità personale o per semplice comodità.
  4. Non sostituzione: è importante sottolineare che la copia cartacea o in PDF non sostituisce la fattura elettronica ufficiale; serve solo come duplicato per comodità del cliente.
  5. Conformità: anche se si fornisce una copia cartacea o in PDF, l’emittente deve assicurarsi che la versione elettronica sia quella ufficialmente riconosciuta e conservata ai fini fiscali.

Per emettere la fattura elettronica devo acquistare un software?

Non è necessario acquistare un software specifico per emettere fatture elettroniche. Esistono diverse soluzioni gratuite che possono essere utilizzate per questo scopo. LAgenzia delle Entrate offre strumenti gratuiti per la creazione, trasmissione, consultazione e conservazione delle fatture elettroniche.

Per esempio, è disponibile una procedura web accessibile tramite il portale “Fatture e Corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle Entrate, che permette di predisporre e trasmettere le fatture elettroniche ai titolari di partita IVA. Inoltre, c’è un software scaricabile che può essere utilizzato anche offline.

Altre soluzioni gratuite includono programmi come Fattura24, che è disponibile sia online che come app mobile, e Assoinvoice, compatibile con Windows, MacOS e Linux. Queste opzioni offrono una grande flessibilità e possono essere adatte a diverse esigenze di business senza richiedere investimenti aggiuntivi in software.

Le soluzioni gratuite per l’emissione di fatture elettroniche sono facilmente accessibili e forniscono tutti gli strumenti necessari per rispettare gli obblighi fiscali senza costi aggiuntivi.

Posso emettere la fattura elettronica con un dispositivo mobile? 

È possibile emettere fatture elettroniche utilizzando dispositivi mobili come smartphone e tablet. Questa flessibilità è resa possibile grazie a diverse app e piattaforme online che sono state sviluppate per soddisfare le esigenze di mobilità degli utenti.

Le app per la fatturazione elettronica sono progettate per essere intuitive e facili da usare, consentendo agli utenti di creare, inviare e gestire fatture in movimento. Queste applicazioni sono spesso dotate di funzionalità come la scansione dei codici QR, l’accesso ai dati dei clienti, la personalizzazione delle fatture e la sincronizzazione con altri servizi cloud.

Inoltre, molte di queste app sono integrate con i sistemi di conservazione elettronica, garantendo che le fatture siano archiviate in conformità con la normativa fiscale vigente. Questo significa che gli utenti possono gestire l’intero processo di fatturazione elettronica direttamente dal proprio dispositivo mobile, senza la necessità di trasferire i dati su un computer per l’invio o la conservazione.

Quali sono le app più popolari per la fatturazione elettronica su dispositivi mobili?

Le app più popolari per la fatturazione elettronica su dispositivi mobili includono:

  • FatturAE: questa è l’app ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, disponibile sia per Android che per iOS. Offre la possibilità di gestire le fatture elettroniche direttamente dal proprio dispositivo mobile.
  • Archivia.Online: disponibile nel Google Play Store e nell’App Store, questa app è gratuita per i clienti dei servizi Safe Invoice B2B e permette di creare e inviare fatture semplificate, oltre a consultare fatture attive e passive.
  • Fiscozen: offre una piattaforma intuitiva per la creazione e la gestione delle fatture, anche in formato elettronico, con il vantaggio aggiuntivo di avere un commercialista dedicato disponibile per qualsiasi dubbio o domanda.

Queste app sono progettate per semplificare il processo di fatturazione elettronica, rendendolo accessibile e gestibile anche in mobilità. Ogni app ha le sue caratteristiche distintive e può essere scelta in base alle proprie esigenze specifiche e preferenze personali.

È necessaria la firma digitale per emettere fatture elettroniche? 

La firma digitale non è sempre necessaria per l’emissione di fatture elettroniche. In Italia, la normativa prevede che la firma digitale sia obbligatoria solo per le fatture elettroniche emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione. Per le fatture elettroniche tra privati, sia in contesti B2B (business-to-business) che B2C (business-to-consumer), la firma digitale non è un requisito obbligatorio.

Questo significa che per la maggior parte delle transazioni commerciali, le imprese e i professionisti possono emettere fatture elettroniche senza dover apporre una firma digitale. Ciò semplifica il processo di fatturazione elettronica, rendendolo più accessibile e meno oneroso, soprattutto per le piccole e medie imprese che potrebbero non avere la disponibilità o la necessità di investire in dispositivi e software per la firma digitale.

Tuttavia, è importante notare che, anche se la firma digitale non è obbligatoria, le fatture elettroniche devono comunque essere trasmesse attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate, che garantisce l’integrità e l’autenticità dei documenti.

La firma digitale aggiunge un ulteriore livello di sicurezza e autenticazione, ma per le transazioni tra privati, la normativa italiana permette l’emissione di fatture elettroniche anche senza questo requisito, facilitando così il processo di digitalizzazione e riducendo gli oneri amministrativi per le aziende.

In quanto tempo la Pubblica Amministrazione rilascia la notifica di esito?

La Pubblica Amministrazione (PA) ha un ruolo significativo nel processo di gestione delle fatture elettroniche, in particolare nel rilascio delle notifiche di esito. Questo processo è regolato da normative specifiche che stabiliscono tempi e modalità per garantire efficienza e trasparenza. Analizziamo in dettaglio il tempo entro il quale la PA rilascia la notifica di esito e l’importanza di questo termine nel contesto delle transazioni economiche e fiscali.

Tempi di rilascio della notifica di esito

Secondo la normativa italiana, la Pubblica Amministrazione è tenuta a rilasciare la notifica di esito entro 15 giorni dalla ricezione della fattura elettronica tramite il Sistema di Interscambio (SdI). Questo termine è stato stabilito per assicurare una gestione tempestiva delle fatture e per evitare ritardi che potrebbero influire negativamente sui rapporti tra fornitori e amministrazioni pubbliche.

Processo di Notifica

Il processo di notifica di esito da parte della Pubblica Amministrazione si articola in diverse fasi:

  1. Ricezione della Fattura: la PA riceve la fattura elettronica tramite il SdI. Il SdI svolge i primi controlli formali, come la verifica del formato XML e della firma elettronica, e inoltra la fattura all’amministrazione destinataria.
  2. Verifica Interna: la PA procede con ulteriori verifiche interne per accertarsi che i dati contenuti nella fattura siano corretti e conformi ai requisiti previsti. Questo può includere la verifica della congruenza tra la fattura e l’ordine o il contratto sottostante.
  3. Rilascio della Notifica di Esito: al termine delle verifiche, la PA rilascia una notifica di esito che può essere:
    • Notifica di Accettazione se la fattura è conforme e non presenta errori.
    • Notifica di Rifiuto se la fattura presenta anomalie o non è conforme alle condizioni contrattuali o normative.

La notifica viene inviata tramite il SdI al fornitore, che riceve un feedback formale sullo stato della fattura.

Importanza del termine di 15 giorni

Il termine di 15 giorni per il rilascio della notifica di esito da parte della PA è di fondamentale importanza per diversi motivi:

  • Efficienza operativa: tempi certi e brevi permettono alle imprese fornitrici di pianificare meglio le proprie attività finanziarie e di gestione del cash flow.
  • Trasparenza: un termine definito per la notifica di esito contribuisce alla trasparenza nei rapporti tra fornitori e PA, riducendo le incertezze e migliorando la fiducia reciproca.
  • Riduzione dei ritardi: limita i ritardi nei pagamenti, contribuendo a una gestione più fluida delle finanze pubbliche e private.
  • Conformità normativa: assicura che la PA rispetti le normative vigenti, evitando potenziali sanzioni e problemi legali.

Gestione delle anomalie

Se la PA rileva anomalie nella fattura, il fornitore ha la possibilità di correggere e reinviare il documento. Questo processo di correzione e nuovo invio deve avvenire rapidamente per evitare ulteriori ritardi nei pagamenti.

Conclusioni

Il rilascio della notifica di esito entro 15 giorni da parte della Pubblica Amministrazione rappresenta un elemento chiave nella gestione delle fatture elettroniche. Questo termine stabilito dalla normativa non solo assicura la tempestività e l’efficienza nei processi amministrativi, ma anche la trasparenza e la fiducia nei rapporti tra le PA e i loro fornitori. Il rispetto di questo termine è fondamentale per garantire una gestione efficace delle transazioni economiche e per evitare problemi finanziari e operativi sia per le imprese fornitrici che per le amministrazioni pubbliche.

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